Le Fontane

LA FONTANA INTERNA

L'a
ntica denominazione dell’attuale Via Francesco La Francesca era “Via del Pozzo” di cui resta la numerazione di “Vico del Pozzo” delle stradine che vi confluiscono. Tale denominazione derivava dalla presenza di un pozzo da cui gli abitanti della zona attingevano l’acqua per uso domestico. 





Molto probabilmente l’attuale fontana interna del Palazzo Vacca de Dominicis (già Mirto) è l’evoluzione dell’antico pozzo. Venne quasi certamente realizzata nel periodo della costruzione della fontana di Santa Sofia (1788) quando al Palazzo venne concessa la “penna d’acqua” ovvero un punto idrico.

 Fu, naturalmente mantenuta la consuetudine di lasciare il portone del palazzo aperto dall’alba al tramonto per permettere ai residenti di prelevare l’acqua.

Tale consuetudine è durata fino al completo abbandono del Palazzo, a causa dei danni derivanti dal sisma del 1980. 


                           
Per questo motivo nello stemma del palazzo è presente un pozzo, a simboleggiare il possesso dell’acqua






La fontana presenta alcune delle caratteristiche del Barocco, stile artistico che storicamente coincide con l’a
rte prodotta dagli inizi del Seicento alla metà del Settecento

Un dato stilistico fondamentale del barocco fu la linea curva. In questo periodo, infatti, nulla era concepito e realizzato secondo linee rette, ma sempre secondo linee sinuose.

Il Barocco, infatti, preferiva curvature complesse, quali ellissi, parabole, spirali che troviamo sulla parte superiore della fontana.

   



Nel 2019, La fontana viene  restaurata dal Maestro Scalpellino Vito Albanese e riportata all’antico splendore.



LA FONTANA ESTERNA

Probabilmente coeva alla realizzazione della fontana esterna è quella esterna collocata all’ingresso del giardino. Oltre la vasca centrale presenta quattro colonne che ne delineano il perimetro.




Essa è formata da una vasca di accumulo e da una piccola vasca posta anteriormente utilizzata come lavatoio. L’acqua sgorgava da una testa di donna su un piatto di marmo dal quale poi confluiva nella vasca maggiore. 



 La testa di donna con il piatto è stata trafugata nel corso degli anni.  Considerata l’epoca di realizzazione, si rifà sicuramente alla “moda pompeiana” molto in voga nell’aristocrazia borbonica del tempo.

 

 La stessa testa di donna potrebbe essere, viste le fattezze e la pettinatura, un richiamo al culto egizio molto diffuso in Campania in epoca romana e quindi un reperto stesso di scavi effettuati in quel periodo e poi sistemato sulla fontana.

 

 

 





Video realizzato da Alba Vacca de Dominicis per l'esame di  di public and digital history nel corso di laurea  Disciplina delle arti visive della musica e dello spettacolo  DAVIMUS presso l'Università  di Salerno